Le banche chiedono la reintroduzione della penale per estinzione anticipata del mutuo

Banche come squaliL‘Abi, Associazione bancaria Italiana, ha presentato nello scorso giugno al Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan un dossier contenente numerose richieste. L’attività di lobbyng dell’associazione che rappresenta le banche italiane è stata piuttosto intensa negli ultimi mesi, tanto che a Luglio si è sentito parlare di introduzione dell’anatocismo (gli interessi sugli interessi), discussione da subito accantonata dopo un’immediata levata di scudi delle associazioni dei consumatori e dei sindacati.

Tra le varie richieste, per lo più di natura fiscale, c’era anche quella di reintrodurre la penale per l’estinzione anticipata del mutuo.

La penale per estinzione anticipata

Come spiegato nella sezione Estinzione anticipata mutuo della nostra guida , grazie ad un decreto dell’allora ministro Bersani, per i mutui stipulati dal  2 febbraio 2007  non è previsto alcun costo aggiuntivo per il rimborso o l’estinzione anticipata di un mutuo ipotecario. Come si può leggere anche su questa pagina del sito della Banca d’Italia , le banche non possono neanche creare commissioni “occulte” che vadano a sostituire la penale, qualunque clausola in tal senso apposta ad un contratto di mutuo è infatti da considerarsi nulla. La nullità di tali clausole vale anche nel caso esse tendano a rendere oneroso il trasferimento di un mutuo presso un’altro istituto bancario.

La commissione per estinzione anticipata di un Mutuo consisteva in una somma di denaro aggiuntiva da corrispondere alla banca ogni qualvolta si decidesse di ridurre il proprio debito residuo  versando dei soldi alla bancaL’importo di queste commissioni variava tra l’1 e il 2 per cento del capitale residuo, le banche italiane sostengono che andrebbe reintrodotta a causa del maggiore carico fiscale che le banche italiane devono sopportare rispetto alle altre banche europee. Si può osservare che può essere opinabile come mai un alleggerimento del carico fiscale per le banche debba essere scaricato sui consumatori.

Cosa comporterebbe la reintroduzione della penale per estinzione anticipata del mutuo?

Da quando la penale sui mutui è stata rimossa, si sono verificati principalmente due fenomeni. Il primo, piuttosto ovvio, è stato un aumento del numero di mutui estinti anticipatamente, con un conseguente guadagno per i consumatori in termini di interessi risparmiati e una corrispondente perdita di guadagni per le banche.

Ma l’effetto maggiore, in anni in cui le banche ancora erogavano credito, è stato quello di aumentare la concorrenza tra le banche nel campo dei mutui ipotecari. Poiché la penale si pagava anche nel caso un mutuatario decidesse di estinguere il proprio mutuo e stipularne uno con un altra banca a condizioni più favorevoli, negli anni seguenti al decreto Bersani hanno cominciato a proliferare le offerte di surroga, cioè la sostituzione di un mutuo con un altro acceso presso un’altra banca.

E’ evidente che una banca preferisce avere la sicurezza che un impiego (gli impieghi sono le somme che la banca investe per ottenere un guadagno)  si estenda ad un periodo lungo e stabile, quindi un mutuo a 20 o 30 anni difficilmente estinguibile o trasferibile permette di contare su entrate maggiormente sicure.

La reintroduzione delle penali danneggerebbe quindi i consumatori non solo per il fatto di rendere più costosa l’estinzione del proprio debito, ma perché renderebbe il cliente più vincolato alla banca presso la quale ha contratto un mutuo. Trattandosi di prestiti che durano anche venti o trent’anni, è evidente come ciò procurerebbe un grave danno alle famiglie.

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