Un chiarimento sullo spread
Spread è un termine che sentiamo molto frequentemente negli ultimi tempi. Ogni giorno gli organi di informazione riportano notizie sull’andamento di questo indicatore, tanto da generare un po’ di confusione.
Mi è capitato ultimamente di parlare con qualcuno di mutui e alla mia affermazione “Oggi gli spread sui mutui sono molto alti” mi sono sentito rispondere “Eh sì. Anche oggi lo spread è salito”.
Un momento! Facciamo chiarezza.
Cosa significa il termine spread?
In inglese spread significa (tra i molti significati) “estensione” o “apertura”, in finanza il termine viene usato per indicare la differenza tra due quantità, solitamente due tassi di interesse. Può essere espresso in termini di percentuale o in punti base cioè centesimi di punto percentuale, quindi se leggete che “lo spread è aumentato di 50 punti base” significa che è aumentato dello 0.5%.
Cos’è lo spread di cui oggi tanto si parla?
Lo spread di cui tanto si parla è la differenza tra il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni e i BTP (Buoni del tesoro pluriennali) italiani di pari durata. Questo indicatore da una misura dell’affidabilità di uno stato europeo come debitore.
Perchè proprio il Bund tedesco? Quando uno stato ha bisogno di soldi, ma non riesce ad ottenerli tramite il gettito corrente (leggi tasse), fa come farebbe qualunque individuo o azienda, fa dei debiti ovvero chiede soldi in prestito e lo fa emettendo titoli di stato. Tali titoli non sono nient’altro che obbligazioni, ovvero titoli che “obbligano” il debitore (lo stato) che riceve in prestito una somma, a restituire i soldi ad una certa scadenza (che nel caso dei Btp o Bund decennali è di 10 anni) corrispondendo un certo interesse.
Chi decide il tasso di interesse? Gli stati non vendono i propri titoli direttamente sul mercato delle obbligazioni, ma li collocano in apposite aste alle quali possono accedere solo i cosiddetti investitori istituzionali (banche, fondi di investimento, ecc..) Trattandosi di debiti, i titoli vengono aggiudicati a chi offre di meno in termini di interesse, ovvero agli investitori che prestano il denaro allo stato ad un tasso inferiore. Gli investitori non saranno tuttavia disposti a prestare il denaro a tutti alla stessa cifra, ma applicheranno tassi inferiori a quei governi che considerati affidabili (semplificando, che hanno un minor rischio di fallimento) e tassi più alti agli stati dal bilancio meno solido.
Poichè oggi lo la Germania è considerata lo stato più solido finanziariamente dell’area Euro, il rendimento dei titoli tedeschi è preso come base di riferimento per calcolare lo spread. Quindi più alto sarà lo spread di un titolo rispetto al Bund tedesco, più sarà alto il rischio associato al’acquisto ddel titolo stesso e gli investitori pretenderanno un rendimento maggiore rispetto al titolo “a rischio zero”.
Cos’è lo spread nel caso dei mutui?
In questo caso lo spread è sempre una differenza tra due tassi, precisamente tra il tasso del tuo mutuo e il tasso di riferimento al quale il tuo mutuo è indicizzato. Lo spred è “negoziato” con la banca ed è messo per iscritto nel contatto di mutuo, quindi se il tuo mutuo è indicizzato all’euribor (Euro Interbank Offered Rate, il tasso al quale le banche si prestano i soldi tra loro, per intenderci) il tasso del tuo mutuo sarà euribor + spread.
Ho scritto “negoziato” tra virgolette perchè spesso il potere contrattuale della banca è molto maggiore rispetto a quello di un privato cittadino ed è la banca ad imporre lo spread, e al cliente non resta che accettare o cercare un istituto di credito che applichi uno spread inferiore. Paradossalmente se siete ricchi, quindi finanziariamente più solidi, otterrete più facilmente uno spread minore, d’altra parte si sa che i soldi li prestano volentieri a chi già ce li ha e meno facilmente a chi ne ha realmente bisogno.
In questo periodo di credit crunch, cioè di scarsa erogazione di credito da parte delle banche, in Italia raramente si trovano spread sotto il 3%, questo perchè visto il cattivo stato generale dell’economia gli istituti bancari pretendono un premio di rischio elevato o, molto più semplicemente, preferiscono non erogare mutui.
Quindi i due spread sono due cose completamente scollegate?
Non proprio, sono comunque legati da alcuni fattori. Come ho già detto, se lo spread di un paese è alto è indice di una scarsa solidità finanziaria dello stato, il che si riflette sull’andamento generale dell’economia e sulla propensione delle banche ad erogare prestiti.
Inoltre se i titoli di stato pagano un’interesse alto, sono un valido investimento alternativo per le banche. Nonostante la difficile situazione, lo Stato italiano resta comunque un debitore che offre più garanzie del cittadino medio. Perchè dovrebbero prestare i soldi al 4-5% a Pinco Pallino quando possono prestarli all’Italia a tassi maggiori? Difatti le ultime iniezioni di liquidità erogate alle banche dalla BCE sono state utilizzate anche per un massiccio acquisto di titoli di debito pubblico invece di finanziare le imprese e i cittadini.
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