Mutuo a tasso variabile? La banca potrebbe doverti dei soldi, lo dice Bankitalia

banca-soldi-640x330Dopo l’articolo da noi precedentemente pubblicato, in cui avevamo fatto notare come l’euribor negativo potesse far scendere il tasso del mutuo al di sotto dello spread e come questo principio fosse di fatto stato applicato da diverse banche, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di mutuatari ai quali la banca non aveva applicato correttamente il calcolo del tasso.

Il nocciolo della questione è abbastanza semplice: per i mutui a tasso variabile il tasso di interesse di ogni rata è determinato da un tasso di indicizzazione più uno spread definito dal contratto di mutuo, poichè il tasso euribor a 1 mese, ma successivamente quelli a tre mesi, già all’inizio del 2015 è sceso sotto lo 0, la semplice somma algebrica avrebbe dovuto determinare un tasso minore dello spread. Se ad esempio hai uno spread dell’1,2% e il tuo mutuo è indicizzato all’euribor 1 mese, che attualmente è assestato attorno a -0,3% dovresti avere un tasso finito pari all ‘1%.

Poichè nessuno aveva mai previsto che l’euribor scendesse sotto 0 nei contratti di mutuo non era quasi mai stato previsto un tasso floor, cioè una soglia minima sotto la quale non potesse scendere il tasso di interesse. La reazione delle banche tuttavia è avvenuta in ordine sparso, alcuni istituti di credito hanno applicato il calcolo aritmetico, mentre in altri casi il tasso è stato calcolato come se l’euribor fosse 0.

Numerosi utenti ci hanno inviato segnalazioni in cui la reazione della banca, anche di diverse filiali della stessa banca, alla richiesta di applicare il tasso negativo sono state diverse a seconda dei casi. C’è chi ha prontamente ricevuto la restituzione dei soldi e il ricalcolo della rata, c’è chi invece si è sentito dire dal direttore della banca che “in nessun caso il tasso potesse scendere sotto lo spread” citando fantomatiche leggi a tal proposito. Un utente ha ottenuto la restituzione degli interessi pagati in più e il ricalcolo della rata solo dopo aver inoltrato un ricorso all’arbitro bancario.

La banca d’italia ha fatto chiarezza

Come descritto in questo articolo Bankitalia ha emanato un richiamo in cui ha specificato (cosa che peraltro era già risaputa) che ove non espressamente previsto dal contratto la “soglia zero” per i tassi di indicizzazione non è valida poichè viola le norme contrattuali. Se quindi ritieni che la tua banca non abbia applicato correttamente il calcolo del tasso fai riferimento a tale normativa. Ottenere indietro i soldi già versati è un tuo diritto! E se anche dopo questo pronunciamento non dovessero procedere prontamente al ricalcolo, su www.arbitrobancariofinanziario.it trovi le informazioni per inoltrare un ricorso.
Clicca qui per scaricare il testo della circolare della Banca D’italia “Parametri di indicizzazione dei finanziamenti con valori negativi: trasparenza delle condizioni contrattuali e correttezza nei rapporti con la clientela.”

Quanto mi deve la banca?

Il calcolo approssimativo può essere fatto con il nostro calcolatore . Recupera le condizioni di stipula del tuo mutuo e inseriscilinel calcolatore, controllando che la rata iniziale corrisponda con quella che pagavi all’inizio. Vai poi a simulare una variazione del tasso con euribor negativo a partire da Aprile 2015. Per capire che valori inserire cerca lo storico su http://www.euribor.it/tassi-storici-euribor/ in quel periodo e inserisci la media mensile o il valore finale del mese a seconda di quanto specificato dal tuo contratto di mutuo. Osserva le rate e confrontale con quelle che hai pagato, scoprirari quanti soldi in più hai dato alla banca.
Se non vuoi addentrarti nelle procedure di calcolo, recupera le quietanze di pagamento di quel periodo, dovrebbe esserci scritto il tasso applicato.

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