Mutui, tassi ancora bassi per il 2019, ma rimane l’incognita BCE

L’inizio del 2019 è stato segnato da una forte volatilità dei mercati e da un’alta incertezza delle previsioni economiche per l’anno che verrà.
Brexit, guerra dei dazi commerciali , instabilità dello scenario politico europeo e la prospettiva di un rallentamento dell’economia globale spingono gli economisti ad essere prudenti e a non sbilanciarsi sulle previsioni per il 2019, tuttavia difficilmente si prevedono alti tassi di crescita dell’economia e, di conseguenza, dell’inflazione.
Questo scenario fà presagire che la BCE, diversamente da quanto dichiarato nel 2018, non alzerà il costo del denaro nel corso del 2019.Quindi, nonostante la fine del quantitative easing, cioè l’immissione di liquidità da parte della BCE sui mercati, per chi si appresta a sottoscrivere un mutuo nel 2019 si presenta ancora l’occasione di accedere ad un finanziamento con un tasso pari o prossimo al minimo storico.

Possono anche stare tranquilli coloro che hanno un mutuo a tasso variabile in corso, visto che il tasso euribor a 1 e 3 mesi rimane ancora ad un livello negativo e difficilmente salirà senza un intervento della Banca Centrale sul costo del denaro.

Rimane l’incognita sul possibile rialzo dei tassi

L’11 gennaio il membro del board della BCE Ewald Nowotny,  intervistato da reuters , ha tuttavia dichiarato che, sebbene non siano previste sostanziali novità sul fronte dei tassi dalla riunione della BCE del 24 gennaio, un possibile rialzo dei tassi non rimane comunque da escludere nel 2019.

Nonostante queste dichiarazioni è molto probabile che il 2019 sia ancora un buon anno, forse l’ultimo, per stipulare un mutuo con tassi particolarmente vantaggiosi.

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